Che cosa significa "semi"?

Proprio a metà anno si insinua nel nostro vocabolario una parola che non potrebbe essere più appropriata: semi. Lo stato attuale del settore? Semi. Il lavoro dei colleghi del settore nelle giurie? Semi. Le proposte dei giovani per il prossimo lancio? Semi. Sono stati soprattutto i giovani del settore a far circolare la voce. Quando il [...]

Cosa significa in realtàProprio a metà anno si insinua nel nostro vocabolario una parola che non potrebbe essere più appropriata: semi. Lo stato attuale del settore? Semi. Il lavoro dei colleghi del settore nelle giurie? Semi. Le proposte dei giovani per il prossimo lancio? Semi. Sono soprattutto i giovani del settore a mettere in circolazione la parola. Quando i vecchi parlano delle loro imprese di un tempo, la Generazione Z non sgrana più gli occhi, ma guarda il mondo impotente. Di cosa stanno parlando? Lo trovano semi-divertente o semi-interessante. Il prefisso "semi", che in origine come determinatore indebolisce o dimezza gli aggettivi o i sostantivi, è diventato da tempo indipendente. Probabilmente perché, senza una parola di base, non si sa cosa indichi esattamente. Né eccezionale, né negativo. Né innovativo né oldschool. Semplicemente semi. Suona più positivo di "così così" o "così così" e più vincolante di "interessante", ma soprattutto molto più motivante. Il che ci porta al tema della Generazione Z. Mentre i "vecchi", ovvero i Boomers e i Millennials, sono abituati a commentare gli eventi attuali da una mezza distanza intellettuale, i Gen Zers vanno sempre al sodo.

Motivazione di base (auto)soddisfazione

Questa nuova generazione sta entrando a pieno titolo nel mercato del lavoro. Nelle agenzie e con i clienti. Si motivano grazie a un serbatoio apparentemente infinito di fiducia in se stessi e di capacità di presentazione. Ecco perché molte cose sono "semi": non importa che siano buone o cattive, l'importante è che siano giuste per voi e positive. I vecchi principi di gestione non sono più applicabili. I vecchi schemi di valutazione lo sono ancora meno. Quando poi i manager invitano disperatamente la Generazione Z a partecipare ai workshop, di solito è per un misto di grande perplessità e curiosità forzata. Alla domanda "Allora, com'è andato il workshop?", la risposta è ora "semi". Perché non solo hanno imparato una nuova parola, ma hanno anche provato una sensazione che non potrebbe essere descritta meglio di "semi". Da un lato c'è l'entusiasmo per questa incredibile energia e motivazione che ci viene spruzzata addosso dai gene-zler, dall'altro c'è lo scetticismo per il loro autocompiacimento. "I millennial e i boomers con "semi" di solito fanno spallucce e si autoproteggono, dicendo: "Beh, non è così innovativo".
Benno Maggi è co-fondatore e CEO di Partner & Partner. Ha origliato l'industria per oltre 30 anni, scoprendo per noi parole e termini che possono essere usati per chiacchiere, pomposità, eccitazione, giocare a Scarabeo o semplicemente perché.


Questo articolo è apparso originariamente su advertisingweek.ch - https://www.werbewoche.ch/de/marketing/was-bedeutet-eigentlich/2022-07-08/was-bedeutet-eigentlich-semi/

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